La vecchia chiesa parrocchiale di Gesù Redentore in località Pontone
Sempre aperto.
La costruzione della Chiesa principia con la posa della prima pietra, benedetta e posta dall’ordinario diocesano mons. Federico Emanuel il 16 aprile 1944, su suolo di proprietà della sig.ra Concetta Scafato vedova Nastro di Gragnano, donato poi dal figlio Francesco alla mensa vescovile in persona dell’ordinario pro tempore mons. Agostino D’Arco.
Il vescovo affida l’incarico dell’opera al diacono don Ciro Esposito collaborato dalla devota Pasqua De Riso ed a un comitato per la raccolta di fondi utili al compimento della fabbrica.
I lavori sono diretti dall’ing. Melchiorre Landolfi di Castellammare di Stabia ed eseguiti dalla ditta Raffaele Ruocco & Figli di Sant’Antonio Abate.
Ultimata la struttura muraria, la chiesetta nel 1945 viene benedetta dall’ordinario della diocesi stabiese mons. Agostino D’Arco.
Nel contempo don Ciro Esposito, ordinato presbitero il 17 giugno 1945, vi inizia ad officiare nei giorni festivi e ne diviene anche primo rettore.
Nel dicembre 1950 don Ciro Esposito è creato curato della chiesa parrocchiale di Santa Maria la Carità e la cura della chiesetta del Pontone viene affidata al sacerdote abatese don Francesco Aprea, che assume il rettorato su mandato del vescovo nel marzo 1951.
Don Francesco Aprea, con l’aiuto della devota Pasqua De Riso e di un comitato, dota la chiesa di rifiniture architettoniche, di un artistico pavimento, di sedie e paramenti sacri e di un impianto elettrico. La chiesa così rinnovata viene nuovamente benedetta il 27 marzo 1960 da mons. Agostino D’Arco e dedicata a Gesù Redentore.
Nel 1962 viene completata la facciata in stile classico con intonaco e stucchi e artistiche decorazioni, sormontata da un architettonico timpano triangolare cuspidato.
L’altare di buona fattura, con doppio gradino per i candelieri, presenta sotto il piano della mensa uno scomparto per la custodia degli arredi sacri.
Sull’altare un’artistica nicchia poggiata sulla mensa ospita una tela di cm.40xcm.60, dipinta dall’artista Filippo Giordano di Corbara, raffigurante Gesù Redentore.
© - Gerardo Sorrentino/Vincenzo D’Aniello/Giovanni Alfano